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Farmaci contenenti principio attivo Iodio-131I-iobenguano

L'iodio-131I-iobenguano è un radiofarmaco utilizzato per la diagnosi e la valutazione di alcune patologie a carico del sistema nervoso simpatico. Il principio attivo, noto anche come MIBG marcato con Iodio-131, è in grado di fornire informazioni dettagliate sul funzionamento delle cellule nervose simpatiche grazie alla sua struttura chimica simile alla guanetidina, un neurotrasmettitore endogeno.

In Italia, l'iodio-131I-iobenguano viene impiegato principalmente nella diagnosi e nel monitoraggio dei tumori neuroendocrini, come il feocromocitoma e il neuroblastoma. Queste neoplasie sono caratterizzate dalla presenza di cellule che producono catecolamine (adrenalina e noradrenalina), le quali possono essere individuate attraverso l'utilizzo di questo radiofarmaco.

L'impiego dell'iodio-131I-iobenguano avviene attraverso una procedura chiamata scintigrafia MIBG. Tale esame consiste nell'iniezione endovenosa del radiofarmaco nel paziente, seguita dall'acquisizione di immagini scintigrafiche dopo un intervallo di tempo variabile tra 24 e 48 ore. Le cellule tumorali che captano l'iobenguano marcato emettono radiazioni gamma che vengono rilevate da una gamma camera, permettendo così la visualizzazione delle aree interessate dal tumore.

La scintigrafia MIBG ha dimostrato una sensibilità elevata nella diagnosi dei tumori neuroendocrini. In Italia, la prevalenza di queste neoplasie è stimata intorno a 5-10 casi per milione di abitanti all'anno, con una leggera predominanza nel sesso maschile. Tuttavia, va sottolineato che i dati statistici possono variare a seconda delle diverse fonti e metodologie di rilevazione.

Oltre alla diagnosi dei tumori neuroendocrini, l'iodio-131I-iobenguano può essere utilizzato anche nella valutazione della funzione cardiaca in pazienti affetti da insufficienza cardiaca. In questo contesto, il radiofarmaco permette di studiare l'innervazione simpatica del miocardio e di individuare eventuali alterazioni nella distribuzione delle fibre nervose.

La somministrazione dell'iodio-131I-iobenguano è generalmente ben tollerata dai pazienti e gli effetti collaterali sono rari. Tra questi, si possono riscontrare reazioni allergiche al farmaco o al mezzo di contrasto utilizzato durante l'esame. Inoltre, poiché il radiofarmaco emette radiazioni ionizzanti, è importante valutare attentamente il rapporto rischio-beneficio prima di procedere all'esecuzione dell'esame, soprattutto in gravidanza o in presenza di altre condizioni cliniche particolari.

In conclusione, l'iodio-131I-iobenguano rappresenta uno strumento prezioso nella diagnosi e nel monitoraggio dei tumori neuroendocrini e nell'analisi della funzione cardiaca. La sua capacità di fornire informazioni dettagliate sulle cellule nervose simpatiche lo rende un alleato importante nella lotta contro queste patologie. In Italia, l'utilizzo di questo radiofarmaco è in linea con le indicazioni internazionali e contribuisce a migliorare la qualità della diagnosi e della terapia per i pazienti affetti da queste neoplasie.

Farmaci contenenti principio attivo Iodio-131I-iobenguano