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Farmaci contenenti principio attivo Iodio (111 In) pentetreotide

L'iodio (111 In) pentetreotide è un radiofarmaco utilizzato principalmente nella diagnostica per immagini e, in alcuni casi, nel trattamento di tumori neuroendocrini. Questo principio attivo è caratterizzato dalla presenza dell'isotopo radioattivo dell'indio-111, che emette radiazioni gamma, legato alla molecola di pentetreotide. La pentetreotide è un analogo sintetico della somatostatina, un ormone peptidico prodotto naturalmente dall'organismo.

La somatostatina svolge diverse funzioni nel corpo umano, tra cui la regolazione della secrezione di ormoni e la modulazione della crescita cellulare. Essa si lega a specifici recettori presenti sulla superficie delle cellule bersaglio. I tumori neuroendocrini spesso esprimono elevati livelli di questi recettori e pertanto possono essere individuati mediante l'utilizzo dell'iodio (111 In) pentetreotide.

Nella pratica clinica, l'iodio (111 In) pentetreotide viene somministrato per via endovenosa al paziente. Una volta in circolo, il composto si lega selettivamente ai recettori della somatostatina presenti sulle cellule tumorali. Le radiazioni gamma emesse dall'indio-111 vengono rilevate da una gamma camera o da un tomografo a emissione di singoli fotoni (SPECT), permettendo così la visualizzazione delle aree del corpo interessate dal tumore.

In Italia, l'utilizzo dell'iodio (111 In) pentetreotide è diffuso nei centri specializzati nella diagnosi e nel trattamento dei tumori neuroendocrini. Non sono disponibili dati statistici precisi sull'uso di questo radiofarmaco nel nostro Paese, ma è noto che il numero di pazienti affetti da tumori neuroendocrini è in costante aumento a livello globale.

L'impiego dell'iodio (111 In) pentetreotide presenta diversi vantaggi rispetto ad altre tecniche diagnostiche. Innanzitutto, esso consente una diagnosi precoce e accurata dei tumori neuroendocrini, grazie alla sua elevata sensibilità e specificità. Inoltre, l'esame può essere ripetuto più volte nel tempo per monitorare l'evoluzione del tumore e valutare l'efficacia delle terapie intraprese.

Tuttavia, come per ogni procedura medica che implica l'utilizzo di radiazioni ionizzanti, anche l'esame con iodio (111 In) pentetreotide comporta alcuni rischi. Il paziente viene esposto a una dose di radiazioni che può variare in base alla quantità di radiofarmaco somministrato e al tempo necessario per completare la scansione. Tuttavia, la dose di radiazioni ricevuta dal paziente è generalmente bassa e i benefici derivanti dalla diagnosi precoce dei tumori neuroendocrini superano ampiamente i potenziali rischi.

In alcuni casi selezionati, l'iodio (111 In) pentetreotide può essere utilizzato anche con finalità terapeutiche. Infatti, il legame tra la molecola di pentetreotide e il recettore della somatostatina può determinare un'inibizione della crescita tumorale e una riduzione della secrezione di ormoni. Tuttavia, questa applicazione terapeutica è limitata a specifiche situazioni cliniche e richiede un'attenta valutazione da parte dello specialista.

In conclusione, l'iodio (111 In) pentetreotide rappresenta uno strumento prezioso nella diagnosi e nel monitoraggio dei tumori neuroendocrini. Grazie alla sua elevata sensibilità e specificità, questo radiofarmaco consente di individuare precocemente le lesioni tumorali e di valutare l'efficacia delle terapie intraprese. Nonostante i potenziali rischi legati all'esposizione alle radiazioni ionizzanti, i benefici derivanti dall'utilizzo dell'iodio (111 In) pentetreotide superano ampiamente i possibili effetti collaterali.

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