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Farmaci contenenti principio attivo Iobitridolo

Il Iobitridolo è un principio attivo utilizzato come mezzo di contrasto radiologico, particolarmente indicato per esami diagnostici che richiedono l'impiego di raggi X. Questa sostanza, appartenente alla classe dei composti organoiodati, è in grado di migliorare la visualizzazione delle strutture interne del corpo durante le indagini radiologiche, permettendo una diagnosi più accurata e tempestiva.

In Italia, il Iobitridolo è commercializzato con il nome di Xenetix®, prodotto dalla società farmaceutica Guerbet. Il medicinale si presenta sotto forma di soluzione iniettabile e viene somministrato per via endovenosa o intra-arteriosa. La concentrazione del principio attivo varia a seconda della formulazione scelta: 250 mg/mL, 300 mg/mL o 350 mg/mL.

Il meccanismo d'azione del Iobitridolo si basa sulla sua capacità di assorbire i raggi X in maniera superiore rispetto ai tessuti circostanti. Grazie alla presenza degli atomi di iodio nella sua struttura chimica, questa molecola riesce ad aumentare il contrasto tra le diverse aree anatomiche esaminate e a rendere più visibili eventuali anomalie o patologie.

Il Iobitridolo viene impiegato in diversi ambiti della radiologia: può essere utilizzato per esami come l'angiografia (per lo studio dei vasi sanguigni), la tomografia computerizzata (TC) e la risonanza magnetica (RM). Inoltre, trova applicazione anche nella urografia intravenosa (per l'esame delle vie urinarie) e nella colangiografia (per l'indagine delle vie biliari).

Il dosaggio del Iobitridolo varia in base all'esame diagnostico da effettuare, all'età del paziente e alla sua condizione clinica. In generale, la quantità di mezzo di contrasto somministrata dipende dalla concentrazione della soluzione utilizzata e dall'area anatomica da esaminare. È compito del medico radiologo stabilire il dosaggio appropriato per ogni singolo caso.

Come per tutti i farmaci, l'utilizzo del Iobitridolo può comportare alcuni effetti collaterali. La maggior parte delle reazioni avverse sono lievi e transitorie, come ad esempio rossore al sito di iniezione, sensazione di calore o bruciore e nausea. Tuttavia, in rari casi possono verificarsi reazioni più gravi come ipotensione, tachicardia o shock anafilattico. Pertanto, è importante che il paziente informi il medico di eventuali allergie o intolleranze prima dell'esecuzione dell'esame.

Inoltre, è fondamentale prestare attenzione a possibili interazioni farmacologiche con altri medicinali assunti dal paziente. Ad esempio, l'uso concomitante di Iobitridolo e metformina (un farmaco antidiabetico) può aumentare il rischio di insufficienza renale acuta. In questi casi, si raccomanda una stretta sorveglianza clinica e la sospensione temporanea della metformina.

L'impiego del Iobitridolo è controindicato in pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, non deve essere somministrato a donne in gravidanza o in allattamento, a meno che il beneficio atteso per la madre superi il potenziale rischio per il feto o il neonato.

In conclusione, il Iobitridolo è un mezzo di contrasto radiologico efficace e ampiamente utilizzato nella pratica clinica italiana. Grazie alla sua capacità di migliorare la visualizzazione delle strutture interne del corpo, permette ai medici di effettuare diagnosi più accurate e tempestive, contribuendo così al miglioramento della qualità dell'assistenza sanitaria nel nostro Paese.

Farmaci contenenti principio attivo Iobitridolo