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Farmaci contenenti principio attivo Idrossiclorochina

L'idrossiclorochina è un principio attivo di origine sintetica, derivato dalla clorochina, che appartiene alla classe dei farmaci antimalarici. La sua struttura chimica è simile a quella della clorochina, ma presenta alcune differenze che ne migliorano il profilo di sicurezza e l'efficacia terapeutica. In Italia, l'idrossiclorochina è disponibile in compresse rivestite con film da 200 mg.

L'idrossiclorochina viene utilizzata principalmente per la prevenzione e il trattamento della malaria, una malattia infettiva causata da parassiti del genere Plasmodium e trasmessa attraverso la puntura delle zanzare Anopheles infette. In Italia, la malaria è stata eradicata negli anni '60 grazie all'adozione di misure di controllo delle zanzare e all'uso di farmaci antimalarici come l'idrossiclorochina. Tuttavia, si registrano ancora casi importati di malaria tra i viaggiatori che rientrano dai Paesi endemici.

Oltre al suo impiego nella profilassi e nel trattamento della malaria, l'idrossiclorochina ha dimostrato efficacia anche in altre patologie autoimmuni e infiammatorie come il lupus eritematoso sistemico (LES) e l'artrite reumatoide (AR). In questi casi, il farmaco agisce modulando la risposta immunitaria dell'organismo e riducendo l'infiammazione.

Il meccanismo d'azione dell'idrossiclorochina non è ancora completamente chiarito. Si ritiene che il farmaco agisca inibendo la sintesi e la liberazione di sostanze infiammatorie, come le citochine, e interferendo con la funzione dei lisosomi, strutture cellulari coinvolte nella digestione dei materiali estranei e nella presentazione degli antigeni alle cellule del sistema immunitario.

L'idrossiclorochina viene assunta per via orale, solitamente sotto forma di compresse. La dose e la durata del trattamento variano a seconda della patologia da trattare e delle caratteristiche individuali del paziente. Per la profilassi della malaria, l'idrossiclorochina viene somministrata una volta alla settimana a partire da 1-2 settimane prima dell'esposizione al rischio di infezione e prosegue fino a 4 settimane dopo il rientro dalla zona endemica.

Nel trattamento del LES e dell'AR, l'idrossiclorochina viene somministrata quotidianamente a dosaggi variabili in base alla gravità della malattia e alla risposta clinica del paziente. Il farmaco può richiedere diverse settimane o mesi per manifestare i suoi effetti terapeutici completi.

L'idrossiclorochina è generalmente ben tollerata dalla maggior parte dei pazienti. Tuttavia, come tutti i farmaci, può causare effetti collaterali. Tra gli effetti indesiderati più comuni si segnalano disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), cefalea, vertigini e rash cutaneo. Effetti collaterali più gravi ma rari includono alterazioni della vista (retinopatia), miopatia, neuropatia periferica e cardiomiopatia.

Durante il trattamento con idrossiclorochina, è importante che il paziente si sottoponga a controlli periodici per monitorare la funzionalità degli organi e la comparsa di eventuali effetti collaterali. In particolare, è raccomandata una valutazione oftalmologica prima dell'inizio del trattamento e poi ad intervalli regolari durante la terapia.

In conclusione, l'idrossiclorochina è un farmaco antimalarico di comprovata efficacia nella prevenzione e nel trattamento della malaria. Grazie alle sue proprietà immunomodulanti e anti-infiammatorie, viene impiegato anche nel trattamento di alcune patologie autoimmuni come il lupus eritematoso sistemico e l'artrite reumatoide. La sua somministrazione richiede un attento monitoraggio clinico per minimizzare il rischio di effetti collaterali.

Farmaci contenenti principio attivo Idrossiclorochina