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Farmaci contenenti principio attivo IBRITUMOMAB TIUXETANO

L'Ibritumomab tiuxetano è un principio attivo utilizzato nel trattamento di alcune forme di linfoma non-Hodgkin, una patologia oncologica che colpisce il sistema linfatico. Questo farmaco appartiene alla classe dei radioimmunoterapici e agisce attraverso l'associazione di un anticorpo monoclonale con un isotopo radioattivo, il quale permette una terapia mirata e selettiva sulle cellule tumorali.

L'anticorpo monoclonale presente nell'Ibritumomab tiuxetano è diretto contro l'antigene CD20, una proteina espressa sulla superficie delle cellule B maligne. Attraverso la sua azione specifica, l'anticorpo lega selettivamente le cellule tumorali che esprimono CD20, consentendo al radioisotopo di agire direttamente sulle cellule bersaglio e distruggerle.

Il radioisotopo utilizzato in associazione con l'Ibritumomab tiuxetano è lo Yttrio-90 (90Y), un emettitore beta che rilascia radiazioni ad alta energia in grado di penetrare nei tessuti circostanti fino a 5 mm. Grazie a questa caratteristica, lo Yttrio-90 può raggiungere ed eliminare anche le cellule tumorali non direttamente legate all'anticorpo monoclonale.

L'utilizzo dell'Ibritumomab tiuxetano è indicato per il trattamento del linfoma non-Hodgkin follicolare CD20 positivo recidivante o refrattario dopo la chemioterapia. Inoltre, può essere impiegato nel trattamento del linfoma non-Hodgkin diffuso a grandi cellule B trasformato, anch'esso CD20 positivo.

In Italia, il linfoma non-Hodgkin rappresenta circa il 5% di tutti i tumori maligni e si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 14.000 nuovi casi. La radioimmunoterapia con Ibritumomab tiuxetano è stata introdotta nel nostro Paese nel 2002 e da allora ha rappresentato un'opzione terapeutica efficace per i pazienti affetti da queste forme di linfoma.

Il trattamento con Ibritumomab tiuxetano viene somministrato attraverso infusione endovenosa in due fasi distinte: nella prima fase, viene somministrato l'Ibritumomab tiuxetano legato al radioisotopo Indio-111 (111In) per valutare la biodistribuzione del farmaco e verificare l'assenza di accumulo anomalo nelle aree critiche dell'organismo; nella seconda fase, dopo circa una settimana, viene somministrata l'Ibritumomab tiuxetano legata allo Yttrio-90 per la terapia vera e propria.

La sicurezza e l'efficacia dell'Ibritumomab tiuxetano sono state dimostrate in diversi studi clinici che hanno coinvolto pazienti affetti da linfoma non-Hodgkin recidivante o refrattario. In questi studi, il trattamento con Ibritumomab tiuxetano ha mostrato tassi di risposta complessiva superiori al 60%, con una durata della risposta che può variare da alcuni mesi a diversi anni.

Come per ogni trattamento farmacologico, anche l'Ibritumomab tiuxetano può causare effetti collaterali. I più comuni sono rappresentati da reazioni avverse al sito di infusione, come dolore, arrossamento e gonfiore. Altri effetti collaterali possono includere astenia, febbre, nausea e trombocitopenia.

In conclusione, l'Ibritumomab tiuxetano rappresenta un'opzione terapeutica efficace per il trattamento di alcune forme di linfoma non-Hodgkin CD20 positivo. Grazie alla sua azione mirata sulle cellule tumorali e all'associazione con un radioisotopo ad alta energia come lo Yttrio-90, questo farmaco permette di ottenere risultati significativi in termini di risposta e durata della remissione nei pazienti affetti da queste patologie oncologiche.

Farmaci contenenti principio attivo IBRITUMOMAB TIUXETANO