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Farmaci contenenti principio attivo Ibopamina

L'ibopamina è un principio attivo di origine sintetica, appartenente alla classe dei derivati dell'imidazolo. Questa sostanza è stata introdotta nel mercato farmaceutico italiano negli anni '80 e ha suscitato un notevole interesse per le sue proprietà vasodilatatrici e stimolanti della produzione di liquido intraoculare.

L'ibopamina agisce come agonista selettivo dei recettori adrenergici alfa-1 e alfa-2, i quali sono coinvolti nella regolazione del tono vascolare e nella modulazione della pressione intraoculare. La sua azione si manifesta principalmente a livello degli occhi, dove favorisce il rilascio di noradrenalina dalle terminazioni nervose simpatiche.

In Italia, l'ibopamina è impiegata principalmente nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto e dell'ipertensione oculare. Il glaucoma è una patologia cronica caratterizzata da un aumento della pressione intraoculare che può portare a lesioni irreversibili del nervo ottico e alla perdita progressiva della vista. L'ipertensione oculare, invece, rappresenta una condizione pre-glaucomatosa in cui la pressione all'interno dell'occhio risulta elevata ma non ancora sufficiente a causare danni al nervo ottico.

Il meccanismo d'azione dell'ibopamina si basa sulla sua capacità di stimolare la produzione di liquido intraoculare attraverso l'aumento del flusso sanguigno ciliare. Questo effetto contribuisce a ridurre la pressione intraoculare e a migliorare l'irrorazione del nervo ottico, prevenendo così i danni causati dal glaucoma e dall'ipertensione oculare.

L'ibopamina viene somministrata per via topica sotto forma di collirio, il quale deve essere instillato nell'occhio interessato secondo le indicazioni del medico. La posologia standard prevede l'applicazione di una o due gocce nel sacco congiuntivale dell'occhio affetto, due o tre volte al giorno. Tuttavia, la dose e la frequenza delle somministrazioni possono variare in base alla gravità della patologia e alla risposta individuale del paziente al trattamento.

Nonostante il suo ampio impiego nel campo oftalmico, l'ibopamina può causare alcuni effetti collaterali. Tra questi, i più comuni sono irritazione locale, arrossamento degli occhi, prurito e sensazione di corpo estraneo. In rari casi, si possono verificare reazioni allergiche cutanee o disturbi visivi transitori come annebbiamento della vista o fotofobia.

L'utilizzo dell'ibopamina è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco. Inoltre, il suo impiego deve essere valutato attentamente nei soggetti affetti da glaucoma ad angolo chiuso o da altre patologie oculari che comportano un aumento della pressione intraoculare.

In Italia, l'incidenza del glaucoma è stimata intorno all'1-2% della popolazione adulta, con una prevalenza maggiore nelle persone di età superiore ai 40 anni. L'ibopamina rappresenta una valida opzione terapeutica per il controllo della pressione intraoculare e la prevenzione delle complicanze associate a questa patologia.

In conclusione, l'ibopamina è un farmaco ad azione vasodilatatrice e stimolante della produzione di liquido intraoculare, impiegato nel trattamento del glaucoma ad angolo aperto e dell'ipertensione oculare. La sua somministrazione per via topica sotto forma di collirio permette di ridurre la pressione intraoculare e di migliorare l'irrorazione del nervo ottico, contribuendo così a prevenire i danni causati da queste patologie. Tuttavia, l'utilizzo dell'ibopamina può essere associato a effetti collaterali locali e richiede un attento monitoraggio da parte del medico specialista.

Farmaci contenenti principio attivo Ibopamina