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Farmaci contenenti principio attivo Hemophilus influenzae B, associazioni con tossoidi

Il principio attivo Hemophilus influenzae B (Hib) è un componente fondamentale di alcuni vaccini utilizzati per prevenire le infezioni causate dal batterio Haemophilus influenzae tipo B. Questo batterio può provocare gravi malattie, come la meningite, l'epiglottite e la polmonite, soprattutto nei bambini al di sotto dei cinque anni. In Italia, come in molti altri paesi del mondo, il vaccino contro l'Hib è incluso nel calendario vaccinale pediatrico.

Le associazioni con tossoidi si riferiscono alla combinazione del principio attivo Hib con altre sostanze immunogeniche derivate da tossine batteriche. Questa combinazione ha lo scopo di potenziare la risposta immunitaria dell'organismo e offrire una protezione più ampia contro diverse malattie infettive.

Un esempio di associazione con tossoidi è il vaccino DTPa-HBV-IPV/Hib, che protegge contemporaneamente contro difterite, tetano, pertosse acellulare (DTPa), epatite B (HBV), poliomielite inattivata (IPV) e Haemophilus influenzae tipo B (Hib). Questo tipo di vaccino è ampiamente utilizzato in Italia e in altri paesi europei per garantire una copertura completa delle principali malattie infettive durante l'infanzia.

In Italia, la copertura vaccinale per l'Hib è elevata: secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS), nel 2019 il tasso di copertura per i bambini a 24 mesi era del 95,2%. Questo dato riflette l'importanza attribuita alla prevenzione delle malattie causate dall'Hib e all'uso di vaccini combinati per ottimizzare la protezione dei bambini.

L'introduzione del vaccino contro l'Hib nel calendario vaccinale italiano ha portato a una drastica riduzione dell'incidenza delle malattie invasive causate da questo batterio. Prima dell'introduzione del vaccino, l'Italia registrava circa 1.000 casi di meningite da Hib ogni anno, con un tasso di mortalità del 5-10%. Attualmente, grazie alla copertura vaccinale elevata, i casi di meningite da Hib sono diventati molto rari.

Il principio attivo Hemophilus influenzae B viene prodotto attraverso un processo biotecnologico che prevede la purificazione e la conjugazione del polisaccaride capsulare del batterio con una proteina carrier. Questa proteina carrier può essere un tossoide (una tossina inattivata) o una proteina estranea non tossica. L'associazione tra il polisaccaride e la proteina carrier migliora notevolmente l'immunogenicità del vaccino, rendendolo più efficace nella stimolazione della risposta immunitaria.

La somministrazione dei vaccini contenenti il principio attivo Hib avviene attraverso iniezioni intramuscolari. Il calendario vaccinale italiano prevede tre dosi di base nei primi mesi di vita (a 3, 5 e 11-12 mesi) e un richiamo tra i 5 e i 6 anni d'età. La somministrazione del vaccino è generalmente ben tollerata, con effetti collaterali lievi e transitori, come dolore e gonfiore nel sito di iniezione, febbre e irritabilità.

In conclusione, il principio attivo Hemophilus influenzae B e le sue associazioni con tossoidi sono elementi chiave nella prevenzione delle malattie invasive causate dall'Hib. L'uso di vaccini combinati permette di proteggere i bambini da diverse malattie infettive in un'unica somministrazione, facilitando il raggiungimento degli obiettivi di copertura vaccinale e contribuendo alla riduzione dell'incidenza delle malattie causate dall'Hib in Italia.

Farmaci contenenti principio attivo Hemophilus influenzae B, associazioni con tossoidi