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Farmaci contenenti principio attivo Gemtuzumab

Il Gemtuzumab è un farmaco antitumorale che appartiene alla classe dei cosiddetti anticorpi monoclonali. Questi sono prodotti biotecnologici che hanno la capacità di riconoscere e legarsi specificamente a particolari proteine presenti sulla superficie delle cellule tumorali, in questo caso le cellule leucemiche. Il Gemtuzumab è stato sviluppato per il trattamento della leucemia mieloide acuta (LMA), una forma aggressiva di cancro del sangue e del midollo osseo.

La molecola di Gemtuzumab è composta da due parti: un anticorpo monoclonale umanizzato, chiamato hP67.6, e un potente agente chemioterapico, la calicheamicina. L'anticorpo hP67.6 si lega specificamente al recettore CD33, una proteina presente sulla superficie delle cellule leucemiche nella maggior parte dei pazienti affetti da LMA. Una volta legato al recettore CD33, il complesso anticorpo-farmaco viene internalizzato dalla cellula tumorale e rilascia la calicheamicina all'interno della cellula stessa.

La calicheamicina è una sostanza altamente tossica che agisce danneggiando il DNA delle cellule tumorali e causandone la morte. In questo modo, il Gemtuzumab riesce a eliminare selettivamente le cellule leucemiche senza danneggiare significativamente le altre cellule sane dell'organismo.

Il Gemtuzumab è stato approvato per l'uso in Italia nel 2018 ed è indicato per il trattamento della leucemia mieloide acuta CD33-positiva, in combinazione con altri farmaci chemioterapici, nei pazienti adulti che non sono candidati alla chemioterapia intensiva. Il farmaco può essere somministrato anche come monoterapia nei pazienti adulti affetti da LMA CD33-positiva recidivante o refrattaria.

Le statistiche per l'Italia mostrano che la leucemia mieloide acuta rappresenta circa il 20% di tutte le nuove diagnosi di leucemia negli adulti. Ogni anno, si stima che vengano diagnosticati circa 1.500 nuovi casi di LMA nel nostro Paese. La prognosi per i pazienti affetti da questa patologia è spesso sfavorevole, soprattutto per gli anziani e per coloro che presentano forme aggressive della malattia.

Il Gemtuzumab ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza globale e la sopravvivenza libera da malattia nei pazienti affetti da LMA CD33-positiva rispetto al trattamento standard con chemioterapia intensiva. Tuttavia, come tutti i farmaci antitumorali, il Gemtuzumab può causare effetti collaterali anche gravi.

Gli effetti indesiderati più comuni associati all'uso del Gemtuzumab includono reazioni allergiche (come febbre, brividi e rash cutaneo), nausea, vomito, diarrea, stanchezza e riduzione del numero delle cellule del sangue (anemia, neutropenia e trombocitopenia). In alcuni casi, il Gemtuzumab può causare anche complicanze più gravi, come la sindrome da lisi tumorale (una condizione potenzialmente letale dovuta alla rapida distruzione delle cellule tumorali) e la sindrome da sovrapposizione epatica veno-occlusiva (un disturbo raro ma grave che colpisce il fegato).

Per ridurre il rischio di effetti collaterali, i medici monitorano attentamente i pazienti durante il trattamento con Gemtuzumab e possono adattare la dose del farmaco in base alla tollerabilità individuale. Inoltre, possono essere prescritti farmaci aggiuntivi per prevenire o gestire gli effetti indesiderati.

In conclusione, il Gemtuzumab rappresenta un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da leucemia mieloide acuta CD33-positiva che non sono candidati alla chemioterapia intensiva. Grazie al suo meccanismo d'azione mirato e selettivo, questo farmaco offre una nuova speranza di trattamento per una popolazione di pazienti spesso difficile da curare. Tuttavia, è fondamentale che i medici valutino attentamente i potenziali benefici e rischi del trattamento con Gemtuzumab prima di somministrarlo ai loro pazienti.

Farmaci contenenti principio attivo Gemtuzumab