Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Fluorochinoloni ()

I fluorochinoloni sono una classe di antibiotici ad ampio spettro, utilizzati per trattare una vasta gamma di infezioni batteriche. Essi agiscono inibendo la DNA girasi e la topoisomerasi IV, enzimi essenziali per la replicazione del DNA batterico. In Italia, i fluorochinoloni sono tra gli antibiotici più prescritti e utilizzati sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale.

Le molecole appartenenti a questa classe di farmaci si distinguono principalmente in base alla loro generazione. La prima generazione include il ciprofloxacina, il norfloxacina e l'ofloxacina; la seconda generazione comprende il levofloxacina e il moxifloxacina; mentre la terza generazione è rappresentata dal prulifloxacina.

I fluorochinoloni sono efficaci contro un'ampia varietà di batteri Gram-negativi, come Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Pseudomonas aeruginosa. Tuttavia, alcuni ceppi di questi batteri hanno sviluppato resistenza ai fluorochinoloni a causa dell'uso eccessivo o improprio degli antibiotici stessi. Inoltre, i fluorochinoloni presentano una minore attività contro i batteri Gram-positivi come Streptococcus pneumoniae e Staphylococcus aureus.

In Italia, secondo dati forniti dall'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nel 2019 è stato registrato un consumo complessivo di 4.6 DDD (dosi giornaliere definite) ogni mille abitanti al giorno per i fluorochinoloni. Questo dato è in diminuzione rispetto agli anni precedenti, grazie alle campagne di sensibilizzazione sull'uso appropriato degli antibiotici e all'introduzione di nuove linee guida per il loro impiego.

Nonostante l'ampio spettro d'azione, i fluorochinoloni non sono indicati per tutte le infezioni batteriche. Essi vengono solitamente prescritti per il trattamento delle infezioni del tratto urinario, delle vie respiratorie inferiori (come la bronchite e la polmonite), della pelle e dei tessuti molli, nonché delle infezioni gastrointestinali causate da batteri come Salmonella o Shigella.

Tuttavia, l'utilizzo dei fluorochinoloni deve essere limitato ai casi in cui altri antibiotici risultano inefficaci o controindicati. Infatti, l'Agenzia Europea del Farmaco (EMA) ha raccomandato nel 2018 di restringere l'uso dei fluorochinoloni a causa del rischio di effetti collaterali gravi e potenzialmente permanenti che possono coinvolgere tendini, muscoli, articolazioni, nervi e sistema nervoso centrale.

Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso dei fluorochinoloni includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea; reazioni cutanee come rash ed eritema; cefalea; vertigini; e alterazioni del senso del gusto. Inoltre, alcuni pazienti possono manifestare reazioni allergiche gravi come angioedema o shock anafilattico.

Per ridurre il rischio di resistenza batterica e di effetti collaterali, è fondamentale che i fluorochinoloni siano utilizzati in modo appropriato e responsabile. Pertanto, è importante seguire le linee guida cliniche per la scelta dell'antibiotico più adatto al tipo di infezione e al ceppo batterico coinvolto, tenendo conto delle eventuali controindicazioni e interazioni farmacologiche.

In conclusione, i fluorochinoloni rappresentano una classe di antibiotici efficaci nel trattamento di numerose infezioni batteriche. Tuttavia, il loro impiego deve essere limitato ai casi in cui altri antibiotici risultano inefficaci o controindicati, a causa del rischio di resistenza batterica e degli effetti collaterali potenzialmente gravi. In Italia, l'uso dei fluorochinoloni è in diminuzione grazie alle campagne di sensibilizzazione sull'uso appropriato degli antibiotici e all'introduzione di nuove linee guida per il loro impiego.

Farmaci contenenti principio attivo Fluorochinoloni ()