L'encefalite giapponese è una malattia infettiva causata dal virus dell'encefalite giapponese (JEV), un flavivirus trasmesso principalmente attraverso la puntura di zanzare infette. Questa patologia rappresenta un serio problema di salute pubblica in molte aree dell'Asia e del Pacifico, con circa 68.000 casi clinici segnalati ogni anno a livello globale. Sebbene l'Italia non sia tra i paesi ad alto rischio, è importante conoscere le caratteristiche del principio attivo utilizzato nei vaccini per prevenire questa malattia: l'encefalite giapponese inattivata, virus intero.
Il vaccino contro l'encefalite giapponese a virus intero inattivato è stato sviluppato per proteggere le persone che viaggiano o vivono in aree endemiche e per ridurre il rischio di diffusione della malattia. Il principio attivo del vaccino consiste nel virus dell'encefalite giapponese coltivato su cellule, successivamente inattivato mediante trattamento chimico o fisico. In questo modo, il virus perde la sua capacità di replicarsi e causare la malattia, ma mantiene la capacità di stimolare una risposta immunitaria protettiva nell'organismo.
La formulazione del vaccino può variare leggermente tra i diversi produttori, ma generalmente include anche altri componenti come adiuvanti (sostanze che migliorano la risposta immunitaria al vaccino) e conservanti (per mantenere il vaccino stabile durante lo stoccaggio). La somministrazione del vaccino avviene attraverso iniezione intramuscolare, solitamente nel muscolo deltoide del braccio.
L'efficacia del vaccino contro l'encefalite giapponese a virus intero inattivato è stata dimostrata in numerosi studi clinici. La maggior parte delle persone che ricevono il vaccino sviluppa una protezione immunitaria entro 7-14 giorni dalla somministrazione. Tuttavia, per garantire una protezione ottimale, è consigliato completare un ciclo di due dosi somministrate a distanza di 4 settimane l'una dall'altra. In alcuni casi, può essere raccomandata una dose di richiamo dopo 1-2 anni per mantenere la protezione immunitaria nel tempo.
Il vaccino contro l'encefalite giapponese a virus intero inattivato è generalmente ben tollerato e sicuro. Gli effetti collaterali più comuni sono lievi e temporanei, come dolore e gonfiore nel sito dell'iniezione, febbre o malessere generale. Reazioni avverse più gravi sono rare e possono includere reazioni allergiche o neurologiche; tuttavia, il rischio di queste complicanze è molto inferiore al rischio associato all'infezione naturale da encefalite giapponese.
In Italia, il vaccino contro l'encefalite giapponese non fa parte del calendario vaccinale obbligatorio o raccomandato per la popolazione generale. Tuttavia, viene consigliato ai viaggiatori che si recano in aree endemiche, in particolare se il soggiorno prevede attività all'aperto o prolungate in zone rurali. Anche gli espatriati e i lavoratori a contatto con animali infetti (ad esempio, veterinari o addetti alla zootecnia) possono beneficiare della vaccinazione.
In conclusione, l'encefalite giapponese a virus intero inattivato è un principio attivo efficace e sicuro per la prevenzione dell'encefalite giapponese. Sebbene l'Italia non sia direttamente colpita da questa malattia, la conoscenza delle caratteristiche del vaccino e delle sue indicazioni può contribuire a proteggere i cittadini italiani che viaggiano o lavorano in aree endemiche e a ridurre il rischio di diffusione della malattia a livello globale.