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Farmaci contenenti principio attivo Dacarbazina

La dacarbazina è un principio attivo appartenente alla classe dei chemioterapici alchilanti, utilizzato principalmente nel trattamento di alcuni tipi di tumori maligni. Questo farmaco agisce interferendo con la sintesi del DNA delle cellule tumorali, causandone la morte e quindi riducendo la crescita del tumore.

La dacarbazina è stata introdotta per la prima volta negli anni '70 e da allora è stata impiegata in diverse formulazioni farmaceutiche, sia in monoterapia che in associazione con altri chemioterapici. In Italia, il farmaco è disponibile sotto forma di polvere liofilizzata per soluzione iniettabile e viene somministrato per via endovenosa.

Tra i tumori per i quali la dacarbazina risulta efficace vi sono il melanoma maligno e il sarcoma di Kaposi. Nel caso del melanoma, si tratta di un tipo di cancro della pelle molto aggressivo che colpisce circa 14.000 persone ogni anno in Italia. Il sarcoma di Kaposi invece è una neoplasia rara che interessa principalmente i vasi sanguigni e linfatici; questa patologia è strettamente correlata all'infezione da HIV ed è più frequente nei pazienti affetti da AIDS.

La posologia della dacarbazina varia a seconda del tipo di tumore trattato e delle condizioni cliniche del paziente. Generalmente, il dosaggio viene calcolato sulla base della superficie corporea espressa in metri quadrati (m²) ed oscilla tra 200-250 mg/m² somministrati ogni tre settimane nel caso del melanoma, mentre per il sarcoma di Kaposi la dose consigliata è di 150 mg/m² al giorno per cinque giorni consecutivi, ripetuti ogni tre settimane.

La somministrazione della dacarbazina deve essere effettuata sotto stretto controllo medico e in ambiente ospedaliero, poiché il farmaco può causare reazioni avverse gravi e potenzialmente letali. Tra gli effetti collaterali più comuni si riscontrano nausea, vomito, perdita di appetito, stanchezza e debolezza. Inoltre, la dacarbazina può determinare una diminuzione del numero delle cellule del sangue (anemia, leucopenia e trombocitopenia), aumentando il rischio di infezioni e sanguinamenti.

Per ridurre gli effetti collaterali gastrointestinali della dacarbazina è possibile somministrare contemporaneamente farmaci antiemetici come l'ondansetrone o il metoclopramide. Inoltre, durante il trattamento con questo chemioterapico è importante monitorare regolarmente i parametri ematologici del paziente per individuare tempestivamente eventuali alterazioni delle cellule del sangue.

La dacarbazina presenta alcune controindicazioni ed interazioni farmacologiche che devono essere attentamente valutate dal medico prima dell'inizio della terapia. Il farmaco è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, la dacarbazina non deve essere somministrata a donne in gravidanza o che allattano al seno, poiché può causare danni al feto o al neonato.

Tra le interazioni farmacologiche rilevanti si segnala quella con i farmaci inibitori del CYP1A2, un enzima coinvolto nel metabolismo della dacarbazina. L'uso concomitante di questi farmaci può aumentare la concentrazione plasmatica della dacarbazina e quindi il rischio di effetti collaterali. Alcuni esempi di inibitori del CYP1A2 includono la cimetidina, la fluvoxamina e l'amiodarone.

In conclusione, la dacarbazina è un chemioterapico efficace nel trattamento di alcuni tumori maligni come il melanoma e il sarcoma di Kaposi. Tuttavia, a causa dei potenziali effetti collaterali gravi e delle controindicazioni ed interazioni farmacologiche associate al suo impiego, la terapia con questo principio attivo deve essere attentamente pianificata e monitorata dal medico specialista.

Farmaci contenenti principio attivo Dacarbazina