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Farmaci contenenti principio attivo Clebopride

Il clebopride è un principio attivo che appartiene alla classe dei procinetici, molecole che agiscono sul sistema gastrointestinale migliorando la motilità e il transito degli alimenti. Questo farmaco è stato sviluppato per il trattamento di diverse patologie gastrointestinali, tra cui la dispepsia funzionale, il reflusso gastroesofageo e la gastroparesi.

Il clebopride agisce principalmente come antagonista dei recettori della dopamina D2 presenti nel tratto gastrointestinale. La dopamina è un neurotrasmettitore che, tra le altre funzioni, regola la motilità intestinale. In particolare, l'azione della dopamina sui recettori D2 provoca una diminuzione della contrattilità del muscolo liscio gastrointestinale. Il clebopride, bloccando questi recettori, favorisce l'aumento delle contrazioni e quindi migliora la motilità intestinale.

Inoltre, il clebopride possiede anche una certa affinità per i recettori serotoninergici 5-HT4 presenti nel tratto gastrointestinale. La serotonina è un altro neurotrasmettitore coinvolto nella regolazione della motilità intestinale e l'interazione del clebopride con questi recettori contribuisce ulteriormente al suo effetto procinetico.

Il clebopride viene somministrato per via orale sotto forma di compresse o soluzione orale. La dose raccomandata varia in base all'età del paziente e alla gravità dei sintomi; tuttavia, generalmente si consiglia una dose di 0,5 mg tre volte al giorno prima dei pasti. Il farmaco viene assorbito rapidamente dal tratto gastrointestinale e raggiunge concentrazioni plasmatiche massime entro 1-2 ore dalla somministrazione. L'emivita del clebopride è di circa 4 ore e il farmaco viene eliminato principalmente attraverso l'urina.

In Italia, il clebopride è disponibile in diverse formulazioni e con diversi nomi commerciali. Tuttavia, non sono disponibili dati specifici sulla sua prescrizione o utilizzo nel nostro Paese.

Gli effetti collaterali del clebopride sono generalmente lievi e transitori. Tra i più comuni si segnalano cefalea, vertigini, sonnolenza e disturbi gastrointestinali come nausea, vomito o diarrea. In rari casi, il clebopride può causare effetti indesiderati più gravi come discinesie tardive (movimenti involontari persistenti) o sindrome neurolettica maligna (una reazione avversa potenzialmente fatale caratterizzata da febbre alta, rigidità muscolare e alterazioni dello stato mentale). Pertanto, è importante che i pazienti segnalino al medico eventuali sintomi insoliti durante il trattamento con clebopride.

Il clebopride è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione. Inoltre, non deve essere utilizzato in associazione con altri farmaci che prolungano l'intervallo QT dell'elettrocardiogramma (come alcuni antipsicotici o antibiotici), in quanto ciò potrebbe aumentare il rischio di aritmie cardiache. Il clebopride è sconsigliato anche nei pazienti con insufficienza epatica o renale grave, poiché la sua eliminazione potrebbe essere compromessa.

In conclusione, il clebopride è un farmaco procinetico utilizzato per il trattamento di diverse patologie gastrointestinali. La sua azione si basa sull'antagonismo dei recettori dopaminergici D2 e sulla stimolazione dei recettori serotoninergici 5-HT4, che favoriscono la motilità intestinale. Il clebopride è generalmente ben tollerato, ma può causare alcuni effetti collaterali e interagire con altri farmaci; pertanto, è importante che i pazienti seguano attentamente le indicazioni del medico e segnalino eventuali sintomi insoliti durante il trattamento.

Farmaci contenenti principio attivo Clebopride