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Farmaci contenenti principio attivo Cidofovir

Il Cidofovir è un principio attivo antivirale utilizzato principalmente nel trattamento delle infezioni da citomegalovirus (CMV) negli individui immunocompromessi, come ad esempio i pazienti sottoposti a trapianto d'organo o affetti da HIV/AIDS. In Italia, il farmaco è disponibile sotto forma di soluzione iniettabile per uso endovenoso e viene commercializzato con il nome commerciale di Vistide®.

Il Cidofovir agisce inibendo selettivamente l'enzima DNA polimerasi virale, che è essenziale per la replicazione del virus all'interno delle cellule ospiti. La sua azione si basa sulla capacità di competere con i normali nucleotidi cellulari per l'inserimento nel DNA virale, causando così la terminazione della catena e l'interruzione della replicazione virale.

Il farmaco presenta un'ampia attività antivirale contro una vasta gamma di virus a DNA, tra cui herpesvirus umani (come CMV, HSV-1 e HSV-2), adenovirus, papillomavirus umani e poliomavirus. Tuttavia, il suo impiego clinico è limitato principalmente al trattamento delle retiniti da CMV nei pazienti affetti da AIDS e nella profilassi delle infezioni da CMV nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo.

In Italia, le statistiche relative all'utilizzo del Cidofovir sono scarse. Tuttavia, si stima che circa il 10% dei pazienti affetti da AIDS possa sviluppare una retinite da CMV nel corso della malattia, e che circa il 40-60% dei pazienti sottoposti a trapianto d'organo possa essere a rischio di infezione da CMV. Pertanto, l'uso del Cidofovir in questi contesti rappresenta una strategia terapeutica fondamentale per prevenire e trattare le infezioni da CMV e ridurre la morbilità e la mortalità associate.

Il Cidofovir viene somministrato per via endovenosa, solitamente una volta alla settimana nelle prime due settimane di trattamento, seguito da somministrazioni ogni due settimane. La dose raccomandata varia in base al peso corporeo del paziente e alla funzionalità renale. È importante monitorare attentamente la funzionalità renale durante il trattamento con Cidofovir, poiché il farmaco può causare nefro-tossicità dose-dipendente.

Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del Cidofovir includono nausea, vomito, febbre, cefalea e neutropenia (riduzione del numero di globuli bianchi nel sangue). In alcuni casi, possono verificarsi anche reazioni allergiche gravi come rash cutaneo o difficoltà respiratorie. È importante che i pazienti segnalino al medico qualsiasi sintomo insolito o preoccupante durante il trattamento con Cidofovir.

L'uso del Cidofovir è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione farmaceutica. Inoltre, non deve essere utilizzato in pazienti con insufficienza renale grave o in donne in gravidanza, a meno che i benefici potenziali non superino i rischi per il feto.

In conclusione, il Cidofovir rappresenta un'opzione terapeutica efficace nel trattamento delle infezioni da CMV nei pazienti immunocompromessi. Tuttavia, è importante monitorare attentamente la funzionalità renale e gli effetti collaterali durante il trattamento, al fine di garantire un uso sicuro ed efficace del farmaco. In Italia, l'utilizzo del Cidofovir è limitato principalmente ai pazienti affetti da AIDS con retinite da CMV e nella profilassi delle infezioni da CMV nei pazienti sottoposti a trapianto d'organo.

Farmaci contenenti principio attivo Cidofovir