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Farmaci contenenti principio attivo Cefmetazolo ()

Il Cefmetazolo è un principio attivo appartenente alla classe degli antibiotici beta-lattamici, più precisamente alla famiglia delle cefalosporine di seconda generazione. Questo farmaco è stato sviluppato per combattere una vasta gamma di infezioni batteriche, grazie al suo ampio spettro d'azione e alla sua elevata efficacia.

Il Cefmetazolo agisce inibendo la sintesi della parete cellulare dei batteri, un processo essenziale per la loro sopravvivenza e replicazione. In particolare, il farmaco interferisce con la formazione del peptidoglicano, una componente fondamentale della parete cellulare dei batteri Gram-positivi e Gram-negativi. La conseguenza di tale azione è la lisi cellulare e quindi la morte del batterio.

Tra i principali batteri sensibili al Cefmetazolo vi sono: Streptococcus pneumoniae, Streptococcus pyogenes, Staphylococcus aureus (meticillino-sensibile), Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae e Proteus mirabilis. Il farmaco può essere utilizzato anche contro alcuni ceppi di Haemophilus influenzae e Neisseria gonorrhoeae.

In Italia, il Cefmetazolo viene impiegato nel trattamento di diverse infezioni come quelle delle vie respiratorie superiori ed inferiori (ad esempio sinusite, otite media acuta, bronchite acuta o cronica in fase di riacutizzazione), delle vie urinarie (cistite acuta o pielonefrite), della pelle e dei tessuti molli (cellulite, impetigine, erisipela), delle ossa e delle articolazioni (osteomielite, artrite settica) e delle infezioni intra-addominali (peritonite, colecistite).

Il Cefmetazolo può essere somministrato per via parenterale, ovvero tramite iniezione intramuscolare o endovenosa. La dose e la durata del trattamento variano a seconda della gravità dell'infezione e della sensibilità del batterio responsabile. In generale, il dosaggio giornaliero raccomandato per gli adulti varia da 1 a 6 grammi suddivisi in due o tre somministrazioni.

Come per tutti gli antibiotici beta-lattamici, il Cefmetazolo può causare reazioni allergiche in soggetti predisposti. Le manifestazioni cliniche più comuni sono rash cutaneo, prurito e orticaria. In rari casi possono verificarsi reazioni gravi come angioedema o shock anafilattico. Pertanto, è importante che il medico sia informato di eventuali precedenti reazioni allergiche ad antibiotici simili prima di iniziare il trattamento con Cefmetazolo.

Altri effetti collaterali possibili includono disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea; alterazioni ematologiche come eosinofilia o trombocitopenia; e disfunzioni epatiche come aumento transitorio degli enzimi epatici. Tuttavia, questi effetti sono generalmente lievi e reversibili alla sospensione del farmaco.

In Italia non sono disponibili dati statistici specifici sull'uso del Cefmetazolo, tuttavia, è noto che il consumo di antibiotici nel nostro Paese è tra i più elevati in Europa. È fondamentale ricordare che l'uso indiscriminato e inappropriato di antibiotici può favorire la diffusione della resistenza batterica, un fenomeno preoccupante che minaccia l'efficacia dei trattamenti disponibili.

In conclusione, il Cefmetazolo è un antibiotico efficace contro una vasta gamma di infezioni batteriche. Tuttavia, come per tutti gli antibiotici, è importante utilizzarlo solo quando strettamente necessario e seguendo le indicazioni del medico curante. Inoltre, il monitoraggio degli effetti collaterali e delle eventuali reazioni allergiche è essenziale per garantire un trattamento sicuro ed efficace.

Farmaci contenenti principio attivo Cefmetazolo ()