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Farmaci contenenti principio attivo CABOZANTINIB ()

Il Cabozantinib è un principio attivo utilizzato nel trattamento di alcune neoplasie maligne, come il carcinoma renale avanzato e il carcinoma midollare della tiroide. Questa molecola appartiene alla classe dei farmaci noti come inibitori delle tirosin-chinasi, che agiscono bloccando l'attività di enzimi specifici coinvolti nella crescita e nella diffusione delle cellule tumorali.

In Italia, il carcinoma renale rappresenta circa il 3% di tutte le neoplasie maligne diagnosticati ogni anno. Secondo i dati dell'AIRTUM (Associazione Italiana Registri Tumori), si stima che nel 2020 siano stati diagnosticati circa 17.000 nuovi casi di tumore al rene nel nostro Paese. Il carcinoma midollare della tiroide, invece, è una forma rara di tumore della tiroide che colpisce meno dell'1% dei pazienti affetti da neoplasie tiroidee.

Il Cabozantinib agisce inibendo l'attività delle tirosin-chinasi coinvolte nei processi di angiogenesi (formazione di nuovi vasi sanguigni), proliferazione cellulare e sopravvivenza delle cellule tumorali. Tra gli enzimi bersaglio del farmaco vi sono il recettore per il fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), il recettore per la proteina MET e la proteina AXL. L'inibizione simultanea di questi enzimi porta alla riduzione della crescita tumorale e alla regressione del tumore.

Il Cabozantinib viene somministrato per via orale sotto forma di compresse. La dose raccomandata è di 60 mg al giorno, da assumere a stomaco vuoto, almeno un'ora prima o due ore dopo i pasti. La durata del trattamento varia in base alla risposta del paziente e alla tollerabilità del farmaco.

Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso del Cabozantinib includono diarrea, nausea, vomito, stanchezza, perdita di appetito e ipertensione. Alcuni pazienti possono anche manifestare sintomi come sanguinamento gastrointestinale, perforazione intestinale o fistole. In caso di comparsa di questi sintomi gravi, è importante contattare immediatamente il medico curante.

Prima dell'inizio della terapia con Cabozantinib, il medico valuterà attentamente la situazione clinica del paziente e prenderà in considerazione eventuali controindicazioni all'uso del farmaco. Tra queste vi sono la presenza di malattie epatiche gravi o insufficienza renale severa non dializzabile.

Inoltre, durante il trattamento con Cabozantinib è necessario monitorare regolarmente alcuni parametri clinici e biochimici per valutare l'efficacia della terapia e individuare tempestivamente eventuali complicanze. Tra gli esami da effettuare vi sono la misurazione della pressione arteriosa, le analisi ematochimiche per valutare la funzionalità epatica e renale e l'esame delle urine per identificare eventuali anomalie.

Il Cabozantinib può interagire con altri farmaci, pertanto è importante informare il medico di tutti i medicinali assunti dal paziente, compresi quelli senza prescrizione medica e gli integratori alimentari. In particolare, è necessario prestare attenzione all'uso concomitante di anticoagulanti orali, antiaggreganti piastrinici e farmaci inibitori o induttori del citocromo P450 3A4.

In conclusione, il Cabozantinib rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da carcinoma renale avanzato e carcinoma midollare della tiroide. Grazie alla sua azione multi-target sulle tirosin-chinasi coinvolte nella crescita tumorale, questo farmaco ha dimostrato di migliorare significativamente la sopravvivenza libera da progressione e la qualità di vita dei pazienti. Tuttavia, è fondamentale un attento monitoraggio clinico durante il trattamento per minimizzare il rischio di complicanze e garantire la massima efficacia della terapia.

Farmaci contenenti principio attivo CABOZANTINIB ()