L'axitinib è un principio attivo appartenente alla classe dei farmaci noti come inibitori della tirosina chinasi (TKI). Questi farmaci agiscono bloccando l'attività di enzimi specifici, chiamati tirosina chinasi, che sono coinvolti nella crescita e nella proliferazione delle cellule tumorali. L'axitinib è stato sviluppato per il trattamento del carcinoma renale a cellule chiare avanzato o metastatico, una forma di cancro al rene.
Il carcinoma renale a cellule chiare è la forma più comune di tumore renale e rappresenta circa l'80% dei casi diagnosticati. In Italia, si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 15.000 nuovi casi di tumore al rene, con una prevalenza maggiore negli uomini rispetto alle donne.
L'axitinib agisce inibendo selettivamente alcune tirosina chinasi coinvolte nella formazione dei vasi sanguigni che nutrono il tumore (angiogenesi), come il recettore del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR) e il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGFR). Bloccando questi enzimi, l'axitinib riduce la formazione di nuovi vasi sanguigni nel tumore e limita così la sua capacità di crescere e diffondersi ad altre parti del corpo.
L'efficacia dell'axitinib nel trattamento del carcinoma renale a cellule chiare avanzato o metastatico è stata dimostrata in diversi studi clinici. In uno studio di fase III, l'axitinib ha mostrato un miglioramento significativo nella sopravvivenza libera da progressione (PFS) rispetto al sorafenib, un altro inibitore della tirosina chinasi. In questo studio, la PFS mediana per i pazienti trattati con axitinib era di 6,7 mesi, mentre per quelli trattati con sorafenib era di 4,7 mesi.
L'axitinib è generalmente ben tollerato dai pazienti e gli effetti collaterali più comuni sono di grado lieve o moderato. Tuttavia, come con altri inibitori della tirosina chinasi, l'axitinib può causare alcuni effetti collaterali gravi che richiedono una gestione attenta da parte del medico. Gli effetti collaterali più comuni associati all'uso dell'axitinib includono ipertensione (aumento della pressione sanguigna), diarrea, nausea, vomito e affaticamento.
Inoltre, l'axitinib può causare alcuni effetti collaterali meno comuni ma potenzialmente gravi come perforazione gastrointestinale (un foro nello stomaco o nell'intestino), emorragia (sanguinamento) e tromboembolia venosa (coaguli di sangue nelle vene). Pertanto, è importante che i pazienti siano attentamente monitorati durante il trattamento con axitinib e che eventuali segni o sintomi preoccupanti vengano segnalati immediatamente al medico curante.
Il dosaggio raccomandato di axitinib è di 5 mg due volte al giorno, somministrato per via orale con o senza cibo. Il dosaggio può essere aumentato o diminuito in base alla tollerabilità del paziente e alla presenza di effetti collaterali. In caso di insorgenza di effetti collaterali gravi, il trattamento con axitinib può essere temporaneamente interrotto o la dose ridotta fino a quando gli effetti collaterali non si risolvono.
In conclusione, l'axitinib è un farmaco efficace nel trattamento del carcinoma renale a cellule chiare avanzato o metastatico, offrendo un'opzione terapeutica importante per i pazienti affetti da questa forma di cancro al rene. Tuttavia, come con tutti i farmaci antitumorali, è fondamentale che il trattamento sia attentamente monitorato dal medico curante e che i pazienti siano consapevoli dei potenziali effetti collaterali associati all'uso dell'axitinib.