Le associazioni fisse estro-progestiniche rappresentano una classe di farmaci ampiamente utilizzata in Italia e nel mondo per il trattamento di diverse condizioni legate al sistema riproduttivo femminile. Questi farmaci combinano due ormoni, un estrogeno e un progestinico, che agiscono in sinergia per esercitare i loro effetti terapeutici.
In Italia, l'uso delle associazioni fisse estro-progestiniche è molto diffuso, soprattutto tra le donne in età fertile. Secondo le statistiche disponibili, circa il 60% delle donne italiane tra i 15 e i 49 anni utilizza un metodo contraccettivo ormonale combinato a base di estrogeni e progestinici.
Le associazioni fisse estro-progestiniche sono principalmente impiegate come contraccettivi orali. La loro azione si basa sulla capacità di inibire l'ovulazione attraverso la soppressione dell'ormone follicolo-stimolante (FSH) e dell'ormone luteinizzante (LH). Inoltre, questi farmaci modificano la consistenza del muco cervicale rendendolo più denso e impenetrabile agli spermatozoi, contribuendo così a prevenire la fecondazione.
Oltre alla funzione contraccettiva, le associazioni fisse estro-progestiniche sono utilizzate anche per il trattamento di altre condizioni ginecologiche. Tra queste vi sono la sindrome premestruale (SPM), il dolore mestruale (dismenorrea), l'endometriosi e alcune forme di acne legate agli squilibri ormonali. Inoltre, questi farmaci possono essere prescritti per regolare il ciclo mestruale e ridurre il rischio di anemia dovuta a perdite ematiche eccessive durante le mestruazioni.
Le associazioni fisse estro-progestiniche sono disponibili in diverse formulazioni, che variano in base al tipo di estrogeno e progestinico utilizzati, nonché alla posologia e al regime terapeutico. Tra i principi attivi più comuni troviamo l'etinilestradiolo come estrogeno e il levonorgestrel, il desogestrel o il drospirenone come progestinici. Le diverse combinazioni permettono di adattare la terapia alle specifiche esigenze della paziente e di minimizzare gli effetti collaterali.
Nonostante l'ampio impiego delle associazioni fisse estro-progestiniche, è importante sottolineare che questi farmaci possono presentare alcuni effetti indesiderati. Gli effetti collaterali più comuni includono cefalea, nausea, tensione mammaria, alterazioni dell'umore e spotting intermestruale. Inoltre, l'uso prolungato di contraccettivi ormonali combinati può aumentare il rischio di trombosi venosa ed embolia polmonare nelle donne predisposte.
Prima di iniziare una terapia a base di associazioni fisse estro-progestiniche è fondamentale consultare un medico specialista che valuterà la storia clinica della paziente e le eventuali controindicazioni all'uso del farmaco. Tra le principali controindicazioni vi sono la presenza o la storia personale/familiare di trombosi venosa, l'ipertensione arteriosa non controllata, il fumo di sigaretta nelle donne sopra i 35 anni e alcune forme di tumore estrogeno-dipendente.
In conclusione, le associazioni fisse estro-progestiniche rappresentano una classe di farmaci molto utilizzata in Italia per la contraccezione ormonale combinata e il trattamento di diverse condizioni ginecologiche. La loro efficacia e sicurezza sono ampiamente documentate, tuttavia è importante valutare attentamente i potenziali rischi ed effetti collaterali associati al loro impiego. La scelta del farmaco più adatto deve essere basata su una valutazione medica accurata delle esigenze individuali della paziente e delle eventuali controindicazioni all'uso del principio attivo.