I glicosidi cardiaci sono una classe di composti naturali che possiedono proprietà farmacologiche utili nel trattamento di alcune patologie cardiovascolari, in particolare l'insufficienza cardiaca e la fibrillazione atriale. Tra i glicosidi cardiaci più noti e utilizzati in terapia, vi sono la digossina e la digitossina, entrambe estratte dalla pianta Digitalis lanata. Tuttavia, esistono anche altri glicosidi cardiaci meno conosciuti ma altrettanto importanti dal punto di vista terapeutico.
In Italia, l'utilizzo dei glicosidi cardiaci è in costante diminuzione negli ultimi anni a causa dell'introduzione di nuovi farmaci più sicuri ed efficaci per il trattamento delle patologie cardiovascolari. Tuttavia, questi composti continuano a rappresentare una valida opzione terapeutica per alcuni pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapie alternative o che presentano controindicazioni all'uso dei nuovi farmaci.
I glicosidi cardiaci agiscono aumentando la forza contrattile del cuore (effetto inotropo positivo) e rallentando la frequenza cardiaca (effetto cronotropo negativo). Queste azioni sono mediata dall'inibizione della pompa sodio-potassio ATPasi presente nella membrana cellulare dei miociti. L'inibizione della pompa porta ad un aumento della concentrazione intracellulare di calcio, il quale favorisce l'accoppiamento tra actina e miosina e quindi la contrazione del muscolo cardiaco.
Tra gli altri glicosidi cardiaci disponibili sul mercato italiano, si possono citare il deslanoside, il metildigossinato e il proscillaridina. Questi composti presentano un profilo farmacocinetico e farmacodinamico simile a quello della digossina e della digitossina, ma con alcune differenze che possono renderli più adatti in specifiche situazioni cliniche.
Il deslanoside è un glicoside cardiaco estratto dalla pianta Digitalis purpurea. Rispetto alla digossina, presenta una maggiore biodisponibilità orale e una minore tendenza ad accumularsi nei tessuti. Queste caratteristiche lo rendono particolarmente indicato per il trattamento dell'insufficienza cardiaca congestizia in pazienti con ridotta funzionalità renale.
Il metildigossinato è un derivato semisintetico della digossina caratterizzato da una rapida insorgenza d'azione ed una breve emivita plasmatica. Grazie a queste proprietà, viene spesso utilizzato per il trattamento d'urgenza della fibrillazione atriale in pazienti ospedalizzati.
La proscillaridina è un glicoside cardiaco estratto dalla pianta Drimia maritima (Scilla marittima). A differenza degli altri glicosidi cardiaci, la proscillaridina presenta un'azione vasodilatatrice periferica che può contribuire a ridurre la postcarico del cuore e migliorare la perfusione tissutale. Per questo motivo, viene talvolta impiegata nel trattamento dell'angina pectoris associata all'insufficienza cardiaca.
Nonostante l'efficacia dei glicosidi cardiaci nel trattamento delle patologie cardiovascolari, l'uso di questi farmaci è limitato dal loro stretto margine terapeutico e dalla presenza di numerosi effetti collaterali. Tra gli effetti avversi più comuni si possono citare la nausea, il vomito, la diarrea, le alterazioni visive e le aritmie cardiache. Inoltre, i glicosidi cardiaci possono interagire con numerosi altri farmaci e aumentare il rischio di tossicità.
In conclusione, gli altri glicosidi cardiaci rappresentano una classe di composti utilizzati nel trattamento dell'insufficienza cardiaca e della fibrillazione atriale in Italia. Sebbene il loro impiego sia in diminuzione a causa dell'introduzione di nuovi farmaci più sicuri ed efficaci, continuano a rappresentare una valida opzione terapeutica per alcuni pazienti che non rispondono adeguatamente alle terapie alternative o che presentano controindicazioni all'uso dei nuovi farmaci.