Il principio attivo in esame appartiene alla categoria degli altri antivirali, molecole che hanno la capacità di contrastare l'azione di virus responsabili di diverse patologie infettive. Questi farmaci sono stati sviluppati per agire su specifici meccanismi virali, bloccandone la replicazione e limitando così la progressione dell'infezione.
In Italia, come nel resto del mondo, le infezioni virali rappresentano un problema sanitario rilevante. Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento delle malattie causate da virus emergenti o riemergenti, come ad esempio il virus dell'influenza aviaria (H5N1), il virus della febbre del Nilo occidentale (WNV) e il coronavirus SARS-CoV-2.
Gli altri antivirali sono impiegati nel trattamento di diverse infezioni virali, tra cui quelle causate da herpesvirus (come l'herpes simplex e il citomegalovirus), i papillomavirus umani (HPV), i poliomavirus (come il virus JC) e alcuni adenovirus. Inoltre, alcuni di questi farmaci possono essere utilizzati anche nella terapia delle infezioni da HIV e dei virus dell'epatite B e C.
Tra gli altri antivirali più noti si annoverano l'aciclovir, il valaciclovir, il ganciclovir e il cidofovir. Queste molecole agiscono principalmente attraverso l'inibizione della DNA polimerasi virale o della timidina chinasi virale. In questo modo, interferiscono con la sintesi del DNA virale necessaria per la replicazione del virus.
Un altro esempio di altri antivirali è il foscarnet, un farmaco utilizzato nel trattamento delle infezioni da citomegalovirus e herpesvirus resistente agli inibitori della DNA polimerasi. Il foscarnet agisce bloccando direttamente l'attività della DNA polimerasi virale, senza necessità di essere metabolizzato all'interno della cellula infetta.
Gli altri antivirali possono essere somministrati per via orale, come compresse o sospensioni, oppure per via endovenosa. La scelta della via di somministrazione dipende dalla gravità dell'infezione e dalla necessità di raggiungere rapidamente concentrazioni efficaci del farmaco nel sangue e nei tessuti interessati dall'infezione.
La terapia con altri antivirali può essere associata a diversi effetti collaterali, che variano a seconda del farmaco utilizzato e delle caratteristiche individuali del paziente. Tra gli effetti indesiderati più comuni si annoverano nausea, vomito, diarrea, cefalea e rash cutaneo. Alcuni antivirali possono anche causare alterazioni renali o epatiche; pertanto, è importante monitorare regolarmente la funzionalità di questi organi durante il trattamento.
In Italia sono disponibili diverse statistiche riguardanti l'uso degli altri antivirali nella popolazione. Secondo i dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), nel 2019 sono stati consumati circa 4 milioni di confezioni di aciclovir e valaciclovir per il trattamento delle infezioni da herpesvirus. Inoltre, nel corso dello stesso anno, sono state vendute oltre 1 milione di confezioni di farmaci antivirali per il trattamento delle infezioni da HIV e dei virus dell'epatite B e C.
In conclusione, gli altri antivirali rappresentano una classe di farmaci fondamentale per il controllo delle infezioni virali. Grazie alla loro azione specifica sui meccanismi replicativi dei virus, questi farmaci consentono di limitare la progressione dell'infezione e di ridurre il rischio di complicanze. Tuttavia, è importante ricordare che l'uso degli altri antivirali deve essere sempre accompagnato da un'attenta valutazione del rapporto beneficio-rischio e dalla stretta supervisione del medico curante.