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Farmaci contenenti principio attivo agenti antineoplastici e immunomodulatori, anticorpi monoclonali

Gli agenti antineoplastici e immunomodulatori rappresentano una categoria di farmaci fondamentale nella lotta contro il cancro e le malattie autoimmuni. Tra questi, gli anticorpi monoclonali (mAb) hanno rivoluzionato la terapia oncologica e immunologica negli ultimi decenni. In Italia, come nel resto del mondo, l'uso di questi farmaci è in costante crescita grazie ai numerosi progressi nella ricerca e nello sviluppo di nuove molecole.

Gli anticorpi monoclonali sono proteine prodotte in laboratorio che possono riconoscere specificamente una determinata molecola bersaglio presente sulla superficie delle cellule tumorali o coinvolta nei processi infiammatori. Essendo altamente selettivi, gli anticorpi monoclonali permettono un'azione mirata contro le cellule malate, riducendo al minimo gli effetti collaterali sulle cellule sane.

Il meccanismo d'azione degli anticorpi monoclonali può essere suddiviso in due categorie principali: antineoplastici e immunomodulatori. Gli anticorpi antineoplastici agiscono direttamente sulle cellule tumorali, bloccando la loro crescita o inducendone la morte. Gli anticorpi immunomodulatori, invece, agiscono modulando il sistema immunitario per potenziare la risposta contro le cellule tumorali o ridurre l'infiammazione nelle malattie autoimmuni.

In Italia, secondo i dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), gli agenti antineoplastici e immunomodulatori rappresentano una delle classi di farmaci con la maggiore spesa sanitaria. Nel 2019, la spesa per questi farmaci è stata di circa 4,7 miliardi di euro, con un aumento del 9% rispetto all'anno precedente. Tra questi, gli anticorpi monoclonali costituiscono una quota significativa.

Gli anticorpi monoclonali sono impiegati nel trattamento di diversi tipi di tumori, tra cui il carcinoma mammario, il melanoma, il carcinoma polmonare non a piccole cellule e i linfomi. Inoltre, sono utilizzati anche nelle terapie per malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide e la sclerosi multipla.

Tra gli anticorpi monoclonali antineoplastici più noti si trovano trastuzumab (Herceptin), utilizzato nel trattamento del carcinoma mammario HER2-positivo; bevacizumab (Avastin), impiegato in diverse neoplasie solide; e rituximab (MabThera), usato per i linfomi non-Hodgkin e la leucemia linfatica cronica.

Per quanto riguarda gli anticorpi immunomodulatori, adalimumab (Humira) è uno dei più prescritti in Italia per il trattamento dell'artrite reumatoide e altre malattie infiammatorie croniche. Natalizumab (Tysabri) è invece utilizzato nella terapia della sclerosi multipla.

Nonostante i numerosi vantaggi offerti dagli anticorpi monoclonali nella terapia oncologica e immunologica, questi farmaci presentano anche alcune limitazioni. Tra queste, la loro elevata specificità può rendere difficile il trattamento di tumori eterogenei o con mutazioni multiple. Inoltre, gli anticorpi monoclonali possono causare effetti collaterali legati alla loro azione sul sistema immunitario, come reazioni allergiche e infezioni.

La ricerca in questo campo è in continua evoluzione e si sta concentrando sullo sviluppo di nuovi anticorpi monoclonali con meccanismi d'azione innovativi e sulla combinazione di questi farmaci con altre terapie per aumentarne l'efficacia e ridurre gli effetti collaterali.

In conclusione, gli agenti antineoplastici e immunomodulatori, in particolare gli anticorpi monoclonali, rappresentano una classe di farmaci fondamentale nella lotta contro il cancro e le malattie autoimmuni. In Italia, l'uso di questi farmaci è in costante crescita grazie ai progressi nella ricerca e nello sviluppo di nuove molecole. Tuttavia, ulteriori studi sono necessari per migliorare l'efficacia e la sicurezza delle terapie basate su anticorpi monoclonali.

Farmaci contenenti principio attivo agenti antineoplastici e immunomodulatori, anticorpi monoclonali