L'acido chenodesossicolico, noto anche come acido chenodeossicolico o CDCA, è un principio attivo utilizzato nel campo farmaceutico per il trattamento di alcune patologie legate al fegato e alla colecisti. Si tratta di un acido biliare primario prodotto naturalmente nel fegato degli esseri umani e degli animali. La sua funzione principale è quella di facilitare la digestione dei grassi e l'assorbimento delle vitamine liposolubili nell'intestino.
In Italia, l'acido chenodesossicolico è disponibile in diverse formulazioni farmaceutiche, tra cui compresse orali e soluzioni iniettabili. Le statistiche italiane relative all'utilizzo di questo principio attivo non sono facilmente reperibili; tuttavia, si può affermare che il suo impiego è diffuso nel territorio nazionale per il trattamento delle patologie sopracitate.
L'acido chenodesossicolico agisce principalmente attraverso due meccanismi d'azione: la dissoluzione dei calcoli biliari e la riduzione della produzione epatica di colesterolo. Queste azioni sono fondamentali per il mantenimento dell'equilibrio del metabolismo lipidico e per prevenire la formazione di nuovi calcoli biliari.
Nel dettaglio, l'acido chenodesossicolico favorisce la dissoluzione dei calcoli biliari composti principalmente da colesterolo. Questa azione avviene grazie alla sua capacità di solubilizzare il colesterolo presente nei calcoli, rendendoli più facilmente eliminabili attraverso le vie biliari. Inoltre, l'acido chenodesossicolico riduce la produzione epatica di colesterolo, contribuendo così a prevenire la formazione di nuovi calcoli biliari.
L'acido chenodesossicolico è indicato principalmente per il trattamento della colecistite cronica e della cirrosi biliare primaria (CBP), una malattia autoimmune che colpisce le vie biliari all'interno del fegato. In questi casi, il farmaco viene somministrato per via orale sotto forma di compresse.
Per quanto riguarda la posologia, la dose giornaliera raccomandata di acido chenodesossicolico varia in base alla gravità della patologia e alle condizioni del paziente. Generalmente, si consiglia l'assunzione di 13-16 mg/kg al giorno suddivisi in due o tre dosi giornaliere. È importante seguire attentamente le indicazioni del medico curante e non interrompere il trattamento senza averne discusso con lo specialista.
L'uso dell'acido chenodesossicolico può essere associato a diversi effetti collaterali, tra cui disturbi gastrointestinali come nausea, vomito e diarrea. Altri effetti indesiderati possono includere prurito cutaneo, dolore addominale e aumento delle transaminasi epatiche. Se si manifestano effetti collaterali persistenti o gravi durante il trattamento con acido chenodesossicolico, è importante contattare immediatamente il medico curante.
Inoltre, l'acido chenodesossicolico può interagire con altri farmaci o sostanze, alterandone l'efficacia o aumentando il rischio di effetti collaterali. Ad esempio, l'assunzione concomitante di acido chenodesossicolico e colestiramina, un farmaco utilizzato per ridurre i livelli di colesterolo nel sangue, può ridurre l'assorbimento dell'acido biliare e compromettere la sua efficacia terapeutica. Pertanto, è fondamentale informare il medico curante di eventuali altri farmaci o integratori assunti prima di iniziare il trattamento con acido chenodesossicolico.
In conclusione, l'acido chenodesossicolico è un principio attivo utilizzato per il trattamento di patologie legate al fegato e alla colecisti. La sua azione si basa sulla dissoluzione dei calcoli biliari e sulla riduzione della produzione epatica di colesterolo. Nonostante gli effetti collaterali possibili, questo farmaco rappresenta una valida opzione terapeutica per i pazienti affetti da colecistite cronica e cirrosi biliare primaria.