Foglietti illustrativi Apri menu principale

Farmaci contenenti principio attivo Abciximab

L'Abciximab è un farmaco appartenente alla classe degli anticorpi monoclonali, specificatamente un inibitore della glicoproteina IIb/IIIa. Questo principio attivo è stato sviluppato per prevenire l'aggregazione piastrinica e ridurre il rischio di formazione di trombi durante le procedure di angioplastica coronarica e altre situazioni cliniche ad alto rischio trombotico.

Il meccanismo d'azione dell'Abciximab consiste nel legarsi selettivamente ai recettori delle glicoproteine IIb/IIIa presenti sulla superficie delle piastrine. Questo legame impedisce l'interazione tra le piastrine e il fibrinogeno, una proteina plasmatica che svolge un ruolo cruciale nella coagulazione del sangue. Di conseguenza, si verifica una riduzione dell'aggregazione piastrinica e del rischio di formazione di trombi.

In Italia, l'utilizzo dell'Abciximab è approvato per la prevenzione dell'occlusione coronarica peri-procedurale nei pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica primaria o interventi di rivascolarizzazione miocardica percutanea (PCI). Inoltre, il farmaco può essere impiegato in combinazione con altri agenti antitrombotici come l'Eparina a basso peso molecolare (EBPM) o l'Acido acetilsalicilico (ASA).

L'amministrazione dell'Abciximab avviene attraverso infusione endovenosa continua. La dose iniziale raccomandata è di 0,25 mg/kg di peso corporeo, seguita da un'infusione continua di 0,125 mcg/kg/min per un massimo di 12 ore. Tuttavia, la dose e la durata dell'infusione possono variare in base alle condizioni cliniche del paziente e alla presenza di eventuali fattori di rischio.

Nonostante l'efficacia dell'Abciximab nel ridurre il rischio trombotico, l'utilizzo del farmaco può essere associato a diversi effetti collaterali. Tra i più comuni si annoverano emorragie a livello del sito d'iniezione, ipotensione e bradicardia. Inoltre, l'Abciximab può causare reazioni allergiche o anafilattoidi in alcuni pazienti.

Per minimizzare il rischio di complicanze emorragiche durante il trattamento con Abciximab, è importante monitorare attentamente i parametri emocoagulativi dei pazienti e valutare la necessità di aggiustamenti della terapia antitrombotica concomitante. Inoltre, l'utilizzo dell'Abciximab è controindicato nei pazienti con una storia di ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti presenti nella formulazione del farmaco.

In Italia, le statistiche sull'utilizzo dell'Abciximab sono limitate a causa della specificità delle indicazioni terapeutiche e della disponibilità di alternative terapeutiche più recenti. Tuttavia, studi clinici condotti nel nostro Paese hanno dimostrato che l'Abciximab è in grado di ridurre significativamente il rischio di eventi cardiovascolari maggiori, come infarto miocardico e morte cardiaca, nei pazienti sottoposti a PCI ad alto rischio.

In conclusione, l'Abciximab rappresenta un'opzione terapeutica efficace per la prevenzione dell'aggregazione piastrinica e del rischio trombotico in pazienti sottoposti ad angioplastica coronarica e altre procedure ad alto rischio. Tuttavia, è fondamentale valutare attentamente i potenziali benefici e rischi associati al trattamento con Abciximab, tenendo conto delle caratteristiche individuali dei pazienti e delle possibili interazioni farmacologiche.

Farmaci contenenti principio attivo Abciximab